LA SITUAZIONE GEOPOLITICA ATTUALE INFLUENZERÀ LA SUPPLY CHAIN: QUALI SONO GLI STRUMENTI PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO?

La geopolitica è un ramo della geografia che affonda le sue radici nell’attualità e l’attualità, è un particolare che non può assolutamente essere dimenticato. Questa è una verità portata alla luce dalla complessità dei fenomeni che stiamo vivendo negli ultimi anni. Moltissime imprese hanno infatti dovuto ridefinire i propri obiettivi o addirittura cambiare il proprio sistema di lavoro, per adattarlo alle esigenze e ai cambiamenti socioculturali a cui tutti abbiamo assistito, negli ultimi anni. Quando parliamo di scelte strategiche, in riferimento ad aziende che operano sui mercati internazionali, stiamo sottolineando una necessità primaria, che quelle imprese hanno, di conoscere le dinamiche geopolitiche del territorio.

L’invasione del territorio ucraino da parte della Russia e le drammatiche conseguenze, generate da questo conflitto, sembrano preoccupare gli imprenditori, ancor più dell’inflazione, del rincaro dei prezzi dell’energia e della volatilità delle risorse e dei tassi di interesse. Questo è il motivo principale per cui, la geopolitica oggi entra a pieno titolo all’interno delle aziende italiane ed estere. Le imprese che operano sui mercati globali, indipendentemente dalla loro grandezza, sono costrette a tenere conto, all’interno del contesto aziendale in cui prendono decisioni e scrivono strategie, delle influenze oltre-confine.

PERCHE’ GLI IMPRENDITORI DEVONO FARSI NUOVE DOMANDE?

Oggi gli imprenditori hanno bisogno di un’informazione di qualità, se vogliono davvero essere all’altezza di governare l’imprevisto e di adattarsi a nuovi paesaggi competitivi. Ecco perché la geopolitica, che fino a questo momento, tutti conoscevano come un oggetto di studio, sta diventando uno strumento molto potente per le aziende. Chiaro è, che per fare della geopolitica un vantaggio nella determinazione delle decisioni e delle strategie aziendali, agli imprenditori vengono richieste capacità di adattamento al cambiamento, flessibilità e creatività. Qualsiasi imprenditore che mostri resistenza verso i tre fattori appena elencati, continuerà a vedere il contesto politico come una fonte di rischio, piuttosto che, come uno stimolo capace di generare nuove opportunità per la propria impresa, da situazioni di forte criticità.

L’equazione che se ne ricava, è molto semplice: maggiore sarà la conoscenza e la consapevolezza, legata al contesto in cui opera la propria impresa, minore sarà la percentuale legata ai fattori di rischio e di fallimento di quell’impresa.

L’attuale conflitto tra la Russia e l’Ucraina è solo l’ultimo degli eventi, utili a sottolineare l’importanza delle tematiche connesse alla previsione e alla gestione dei rischi, soprattutto quelli di natura geopolitica.

Monitorare l’andamento degli eventi su scala globale, è lo strumento più efficace per gestire in maniera appropriata e resiliente le possibili conseguenze di una crisi, indipendentemente dal fattore scatenante che l’ha generata.

PERCHE’ LA DIGITALIZZAZIONE DIVENTA UN FATTORE DETERMINANTE PER LE IMPRESE?

All’interno di scenari sempre più mutevoli, come quelli che gli attuali eventi raccontano, le decisioni devono essere prese molto rapidamente, dall’altra parte però, abbiamo un’enorme quantità di dati che devono essere analizzati, perché saranno proprio quei dati, a determinare la correttezza di quelle decisioni.

Le piccole e medie imprese sembrerebbero non essere ancora totalmente pronte a convertire i loro processi verso l’automatizzazione, quindi è facile comprendere come la tecnologia rappresenti una vera e propria chiave di soluzione, per affrontare un divario di questo tipo. La vera sfida oggi, per le PMI, è quella di rendere più produttiva e veloce la propria filiera, attraverso l’utilizzo di soluzioni digitali. L’adozione di strumenti in grado di digitalizzare e standardizzare tutta una serie di processi, sarà in grado di rendere lo scambio di dati e informazioni tra partner commerciali, clienti e fornitori sicuramente più dinamico ed efficiente. Questo mondo ci descrive una realtà in cui la fiducia è costantemente minata da fattori di destabilizzazione sempre più frequenti e importanti, e si sa che la fiducia è fortemente legata al concetto di qualità. È necessario essere certi di cosa si acquista, dove si acquista, come la merce viene trasportata e distribuita, quali sono i tempi di consegna e molto altro ancora. Ecco perché il supporto tecnologico diventa fondamentale. La tecnologia supporta la fiducia, in quanto è in grado di rendere tracciabile tutto ciò che è in movimento, di supportare il trasferimento dei dati molto velocemente, di mantenere inalterati i fattori qualitativi e di garantire un rapporto di fiducia tra clienti ed aziende, anche quando questo è costretto a svilupparsi in contesti evolutivi drammatici, come quelli scaturiti da una guerra oppure da una pandemia.

COME FRONTEGGIARE SCENARI SEMPRE PIU’ MUTEVOLI?

Gli eventi che si sono verificati nel corso degli ultimi anni, come la necessità di rilancio post-pandemia, le tensioni geopolitiche e la crisi energetica, hanno stimolato la consapevolezza della nostra, così come quella di molte altre imprese, circa la necessità di evolvere i modelli di business su cui ci siamo basati, fino a questo momento. Secondo Bliss Corporation, se si vuole realmente riuscire a fronteggiare lo scenario, sempre più mutevole, all’interno del quale opera il nostro settore, non si può più pensare di intraprendere azioni a breve termine, ma è necessario mettere in atto iniziative strutturali che puntino all’innovazione tecnologica, all’efficientamento e alla creazione di valore. Siamo certi che, soltanto assumendo una posizione proattiva e di condiscendenza al cambiamento, si possano dare delle risposte concrete ai rischi a cui il nostro settore è soggetto. Fino a ieri abbiamo riassunto tutto questo, nel concetto di resilienza, oggi invece inseriamo nella nostra strategia una serie di soluzioni innovative che ci permettono di pianificare real-time e che agevolano i processi decisionali e l’esecuzione delle risposte in base alle esigenze dei nostri clienti. In più stiamo attivando percorsi integrati di Business & Digital transformation che ruotano attorno a: Strategy & Network, per i processi di governance; Process & KPI, per la misurazione delle performance e i framework dei processi di business; e Organization & People per la definizione delle responsabilità e dei dipartimenti organizzativi. Teniamo a sottolineare che al centro della trasformazione digitale che i nuovi contesti geopolitici richiedono alle aziende del nostro settore, è necessario abbinare la sostenibilità.

L’INTERAZIONE TRA LE DUE TRANSIZIONI

Se da una parte le nuove tecnologie sono indispensabili per il nostro business continuity, è vero anche che il loro uso diffuso aumenta il consumo di energia e questo ha un forte impatto sull’ambiente. E’ necessario dunque comprendere l’interazione tra le due transizioni, ovvero quella green e quella digitale, se l’intento è quello di percorrere la strada più giusta per il futuro. Nel settore dei trasporti, una nuova generazione di tecnologie digitali, prima tra tutte l’intelligenza artificiale, consentirà certamente grandi progressi verso la sostenibilità.

I fattori geopolitici giocano nel rafforzamento delle due transizioni un ruolo determinante, ecco perché è fondamentale agire in questa direzione, ed impedire che fungano da ostacolo o da incentivo a fenomeni che si stanno già verificando, come il rincaro dei prezzi dell’energia.

L’interazione tra la transizione digital e quella green è fondamentale anche per incentivare catene di approvvigionamento meno vulnerabili.

LE STRATEGIE VINCENTI SUL LUNGO PERIODO

1. Rafforzare la resilienza delle imprese del nostro settore;

2. Intensificare l’interazione tra nuove strategie per ridurre l’impatto ambientale e innovazioni tecnologiche;

3. Sostenere la mobilità dei lavoratori in tutti i settori;

4. Mobilitare gli investimenti delle imprese, adeguandoli alle esigenze del futuro; in particolare verso le nuove tecnologie, la ricerca e l’innovazione e la sinergia tra capitale umano e tecnologia;

5. Valutare le opportunità offerte dalla digitalizzazione ma anche la sua impronta complessiva in termini di carbonio, energia e ambiente;

6. Favorire modelli imprenditoriali e di consumo sostenibili, orientati al riutilizzo e al riciclo dei materiali utilizzati;

7. Orientare gli obiettivi e le strategie tenendo conto delle dinamiche geopolitiche in cui le imprese italiane ed estere del nostro settore erogano i propri servizi.

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